Ministero della Salute: il presidente Soi travisa e cita la nostra nota in modo non corretto

Nota Federottica

Ministero della Salute: il presidente Soi travisa e cita la nostra nota in modo non corretto

Per il Ministero della Salute non ci sono mai stati dubbi: “L’Ottico è un’arte ausiliaria delle professioni sanitarie, disciplinata dall’articolo 12 del R.D. 31 maggio 1928, n. 1334, e come tale rientra a pieno nella vigilanza del Ministero della Salute (come già chiaramente espresso nella nota del Minsal del 3 ottobre 2018 inviata a SOI, ndr.) ”.
È uno dei passaggi della comunicazione che Federottica ha ricevuto dal Ministero della Salute, a firma dottoressa Rossana Ugenti (Direttore generale Professioni Sanitarie) in risposta alla richiesta di chiarimenti inviata dalla nostra Associazione, lo scorso 3 dicembre, a seguito delle esternazioni del presidente Soi, Matteo Piovella, fatte in occasione del 98° Congresso nazionale Soi, tramite un video e la distribuzione di una pubblicazione “Daily Soi” contenente l’articolo: “Ottici, optometristi fuorilegge”.

Ma facciamo un passo indietro: quali affermazioni ha fatto il dottor Piovella?

Il Presidente della Soi, sia nel testo che nel video, riferiva, tra l’altro, di una nota ministeriale prodotta dalla dottoressa Ugenti, nella quale si sarebbe affermato – secondo quanto riportato da Piovella – che “gli ottici e, soprattutto gli optometristi, non sono soggetti alla vigilanza di questo ministero (Salute ndr)”. Tale dichiarazione, però, non corrisponde al vero, perché “cita in modo non corretto una nota del Ministero”, scrive nella nota inviata a Federottica la direttrice Ugenti, che aggiunge “il contenuto della nostra lettera è stato travisato”. 
Il fatto che l’ottico non sia una professione sanitaria, infatti, non vuol dire che non sia legato alla Sanità e al Ministero della Salute, essendo arte ausiliaria delle professioni sanitarie da oltre 90 anni, e questo il dottor Piovella dovrebbe saperlo.

Il presidente Soi, poi, ha proseguito nelle sue esternazioni affermando che non essendo professione sanitaria “tali soggetti non possono parlare di sanità, non possono usare apparecchiature elettromedicali. Non possono far nulla di quello che è di competenza del medico”.

Con buona pace del dott. Piovella, possiamo eccome parlare di sanità in campo ottico optometrico, ed è lungo l’elenco della strumentazione correttamente in uso in un centro ottico.

Inoltre, come sancito, sempre dalla Giurisprudenza, l’optometria è un’attività non regolamentata dalla legge il cui esercizio deve, proprio per questo, ritenersi libero, lecito anche penalmente. Essendo in Italia, poi, gli optometristi anche ottici, ne consegue che tutti sono assoggettati alla vigilanza del Ministero della Salute.

In aggiunta, il presidente Soi si è scagliato anche contro i suoi oculisti associati, rei di aver tenuto una condotta, a suo dire illegale, facendo da relatori a corsi con ottici e optometristi. Fino a prova contraria la cultura è di tutti e il diritto all’istruzione e all’insegnamento è garantito dalla Costituzione (art. 33: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”). Partecipare a corsi su “come si cura la retinopatia diabetica o il glaucoma”, significa accrescere la propria preparazione culturale, non vuol dire affatto mettere in pratica tali nozioni. 

In virtù di tutto questo, soprattutto della chiarezza con cui la dottoressa Ugenti scrive la sua nota, siamo stupefatti per l’utilizzo strumentale che il presidente Soi ha fatto della stessa. Riteniamo che la misura sia veramente colma e ci riserviamo di valutare azioni a tutela della categoria.

Nota Federottica

http://www.federottica.org/leggi.php?idcontenuti=1609