Specificità e prezzi medicinali veterinari: Bartolazzi risponde all’interrogazione di Tiramani

“In merito alla questione dei prezzi dei medicinali veterinari è difficile tentare un parallelismo con i medicinali per uso umano, perché per i primi il prezzo è libero e non c’è un’autorità garante di controllo che intervenga sui prezzi. Inoltre, nei medicinali veterinari non c’è la possibilità di distinguere facilmente i farmaci generici rispetto agli originator perché sono individuati con un nome di fantasia e non sempre hanno un prezzo inferiore agli originator. L’auspicio del Ministero della salute è che a fronte di una maggiore disponibilità di tali medicinali, potrà conseguire una corrispondente riduzione dei prezzi”.

Così il sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi, rispondendo ieri in Commissione Affari Sociali alla Camera all’interrogazione di Paolo Tiramani (Lega) sui provvedimenti per contenere le differenze di prezzo tra farmaci per uso umano e veterinario.

Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Bartolazzi:

“In Italia attualmente sono Autorizzati all’Immissione in Commercio (A.I.C.) tre medicinali veterinari a base di fenobarbitale indicati per la prevenzione delle crisi dovute a epilessia generalizzata nel cane:
PHENOLEPTIL 25 mg compresse;
EPITYL 60 mg Compresse Aromatizzate per Cani;
SOLIPHEN 60 mg compresse per cani.

Epityl e Soliphen, come da indicazioni dei relativi foglietti illustrativi, non possono essere usati in cani con peso corporeo inferiore a 6 chilogrammi, mentre Phenoleptil non può essere usato in cani con peso corporeo inferiore a 2,5 chilogrammi. Nei foglietti illustrativi, inoltre, viene dettagliata la modalità di transizione dal farmaco per uso umano a quello per uso veterinario.

I medicinali ad uso umano Gardenale e Luminale, pur presentando lo stesso principio attivo dei medicinali veterinari soprariportati, non sono stati studiati sperimentalmente per la specie animale di destinazione (cane), e pertanto non sono state valutate le variazioni cinetiche e dinamiche, basate sulle differenze legate alla formulazione e alle caratteristiche anatomiche, fisiologiche e biochimiche dell’animale.
Occorre, infatti, che ogni principio attivo sia studiato sulla specie animale a cui è destinato, con indicazioni e posologie accuratamente sperimentate per ognuna di esse, tenuto conto dei diversi metabolismi e di conseguenza, della differente farmacodinamica e farmacocinetica.

In merito alla questione dei prezzi dei medicinali veterinari è difficile tentare un parallelismo con i medicinali per uso umano, perché per i primi il prezzo è libero e non c’è un’autorità garante di controllo che intervenga sui prezzi.
Inoltre, nei medicinali veterinari non c’è la possibilità di distinguere facilmente i farmaci generici rispetto agli originator perché sono individuati con un nome di fantasia e non sempre hanno un prezzo inferiore agli originator.
Va comunque segnalato che il nuovo Regolamento dei farmaci veterinari mira anche a rendere reperibile nell’Unione europea un numero maggiore di medicinali per curare e prevenire le malattie degli animali.
Pertanto l’auspicio del Ministero della salute è che a fronte di una maggiore disponibilità di tali medicinali, potrà conseguire una corrispondente riduzione dei prezzi”.

Paolo Tiramani (Lega), replicando, ribadisce come l’assenza di un meccanismo di controllo effettuato da un’autorità di vigilanza comporti come conseguenza un aggravio notevole dei costi per i proprietari di animali quando questi ultimi necessitano di medicinali. Invita, pertanto, il Ministero della salute ad attivarsi per superare la situazione insostenibile venutasi a creare.

(fonte Quotidianosanità.it)

https://ascofarve.com/2019/07/08/specificita-e-prezzi-medicinali-veterinari-bartolazzi-risponde-allinterrogazione-di-tiramani/